presentazione del libro
(Collana Il Cinematografo)
Fuori dal loculo televisivo, Sergio Gamberale ci propone di fare una chiacchierata semplice su cosa è e come si struttura una serie televisiva. La chiacchierata scritta, analizza True Detective, ma in verità l’aggressiva penna di Gamberale si mette subito alla ricerca di quel che resta del cinema o di una certa idea di cinema, dentro l’immenso magma che contenitori come sky, netflix, disney, eccetera eccetera... riversano ormai a velocità impressionante. Una serie dopo l’altra, per cui perché non dare un appuntamento visionario all’Ok Corrall agli autori di True Detective e provare a farla finita!? Non c’è Henry Fonda, nemmeno James Stewart, né John Wayne o Gary Cooper, ma nemmeno i cattivi alla Jack Palance o alla Lee Van Cleef. Sergio Gamberale in questo libriccino di 36 pagine ci orienta e ci racconta, d’istinto e con capacità d’indagine, come non finire nella piscina degli annegati! The Drowning Pool .
presentazione del libro
(Collana Calliope)
Giovedì 24 ottobre 2024 dalle ore 18.00 alle 21.00
inaugurazione della mostra di fotografia e presentazione del libro
Riti di passaggio
a cura di Giovanni Andrea Semerano
(la mostra si può visitare tutti i giorni, esclusi i lunedì, dalle ore 17.00 alle ore 21.00, la mattina su appuntamento, dal 24 ottobre al 5 dicembre 2024)
Da Martedì 15 a Sabato 19 ottobre 2024
FLIGHT- Mostra Internazionale del Cinema di Genova
Direttore artistico Aleksandr Balagura
Il Centro Culturale La Camera Verde
presenta il 16 ottobre alle ore 17.00
la proiezione dei film DEDALO 2018 (2019) e L’ATTESA (2024)
di Giovanni Andrea Semerano
Programma settembre - ottobre 2024
1940 - 2024
Giovedì 14 marzo 2024 alle ore 18:00
inaugurazione della mostra di pittura
testo di Francesca Tuscano
a cura di Giovanni Andrea Semerano
la mostra si può visitare tutti i giorni, (tranne i lunedì e dal 15 al 22 aprile per chiusura), dalle ore 17.00 alle 21.00, (la mattina su appuntamento) fino a 15 maggio 2024.
1952 - 2024
Note, frammenti di testo, inquadrature, abbozzi di storie, ipotesi per sequenze da fare, piccole memorie e dialoghi invisibili a ridosso del programma della Camera Verde in 8 movimenti brevi, un prologo e un epilogo.
A cura di gians
PROLOGO. Giovedì ore 18:00
Noi in fuga dietro la morte, spenti, unti, disuniti: beviamo
ancora, beviamo di tutto.
In perenne fuga dietro la morte. Ingurgitiamo iconcine , bustine, figurine d’aria che fanno i mi piace. Lunghe sorsate di noi. Immagini continue, inesorabili, ogni momento bevuto, ribevuto, atti di una realtà in fuga dietro la morte. L’inquadratura è la stessa per tutti, per tutti è la medesima bevuta.
- Bevete, bevete, continuate a bere! (da una registrazione di repertorio, la voce è di Gian Maria Volonté).
È latte trasparente, il dito porta la sostanza all’occhio, non serve tagliarlo è vuoto dentro e vede senza memoria.
- E dove vai così di corsa, al cinema?
- Mi vuoi fare la morale? È per questo che mi hai aspettato? Dimmi, rispondi! (Fausto Moretti)
- Sono i morti che seppelliscono i morti.
La battaglia è ovunque, l’umana maledizione di fare i massacri. Una barbarie dopo l’altra. 49 chilometri quadrati bombardati, non c’è uscita. La sottile striscia non si può più abitare; questo mondo anche, nemmeno in una stanza.
autoscatto
1936 - 2023
Regista del film Check-up 10/71 del 1972 (opera surreale e fuori dagli schemi convenzionali), Geppino Monti è stato produttore e regista di numerosi documentari girati in Africa, Ecuador e diversi paesi dell’America del sud.
Corrispondente di Visnews (NBC/Reuters) ha curato inoltre regie teatrali e diversi spot pubblicitari. Fondatore e Direttore della rivista Il Caos Management, che ha curato fino alla fine insieme a Barbara Herreros.
Per le edizioni La Camera Verde ha pubblicato il libriccino di fotografie Il tempo di una sigaretta (2014). Muore il 12 novembre 2023, la Camera Verde partecipa, stringendosi a Barbara, Leucotea e a Matias.
Ciao Geppino!
fotografia di Pino Bertelli, Piane di Bronzo 2017
(Murazzano 1938-Torino 2023)
A cura di Giovanni Andrea Semerano
Esposizione della Cartella d’Artista, edizioni La Camera Verde 2016,
Delle balene in dipinto, in denti, in legno, in lastre di ferro, in pietra, in montagne e in stelle
di Luigi Francini con un testo di Franco Brocani
Festival di Piombino. Da sinistra Pino Bertelli, Gians, Franco Brocani, Luigi Francini, Matias Guerra. 2017
fotografia di Pino Bertelli, Piane di Bronzo 2017
Inaugurazione sabato 23 settembre ore 18.00 - 21.00.
STUDIO GUERRA & Archivio ONDAVIDEO
via Sant'Antonio 42, 56127 Pisa - Italy
Inaugurazione dello studio di Matias Guerra a Pisa, mostra e presentazione del libro d'artista in dieci copie Fotografia cinofila d'assalto con l'esposizione di 12 cianotipie stampate su carta di riso.
La mostra sarà aperta dal 27 settembre al 28 ottobre 2023, su prenotazione tutti i giovedì, venerdì e sabato dalle 17:30 alle 20.
Per info e prenotazioni scrivere a: studio [at] matiasguerra.com
Programma settembre - ottobre 2023
di Gians
Programma La Bella Estate 2023
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Un anno fa moriva Vieri Razzini, anche per chi non ha avuto il piacere di conoscerlo di persona, restano indimenticabili i suoi cicli cinematografici notturni, su rai tre, l’intervista a Marco Ferreri, i film di Max Ophuls, lo studio, la passione, ma per noi spettatori, Vieri Razzini è stato anche una voce unica, capace di aprire alla visione come pochi. Resta tutto il grande lavoro fatto alla Teodora film e i suoi dvd imperdibili. Un uomo di cinema come pochi, capace di incollarci allo schermo, è stato per la formazione di tanti, un faro.
In Camera Verde è un’estate all’insegna di Bergman, Tarkovskij e Angelopoulos, pietre vive del cinematografo.
Angelopoulos muore investito da una motocicletta della polizia, Tarkovskij in esilio a Parigi, Bergman nella sua isola di Faro. Brucia la casa del poeta, brucia il tempo delle memorie, si fermano i sussurri più reconditi, si resta a toccare il tempo con le attese, fermo resta lo sguardo che crea il pensiero. Ogni visione abitata lascia il segno, ogni opera resta scolpita in una progressione di movimento, come in una età che va avanti e indietro, che solo la morte ferma in quell’istante che dopotutto è un’eternità.
È la Bella Estate della Camera Verde, nonostante gli anni di confinamento forzato, abbiamo riaperto la saracinesca, e abbiamo ricominciato a stare tra un film e una chiacchiera, e qualche bicchiere di vino. In pochi ma anche in tanti, tanti erano anche i protagonisti di quella sporca dozzina, ma anche tanti erano i magnifici sette, e tanti quelli del mucchio selvaggio. Tanti erano gli spostati insieme a Marilyn e tanti erano a Rio Lobo! Dopotutto anche in due si è in tanti, e poi ci sono i giorni e la conta diventa curiosa, anche l’idea stessa di nicchia, si arricchisce di nuove e diverse e tante personalità. Decisamente fondamentali sono le qualità umane che ognuno riesce a esprimere e a fare. La qualità umana come fondamenta incurabile! “La Camera Verde è una zona mentale, c’è la Stanza certo, ma la si può abitare ovunque!” (EGH). Ci sono sempre mappe da seguire, e avventure e idee da arpionare!
Nel calendario inoltre:
1. Malick: la macchina da presa più carica, più morbida, più angolata, più dondolante, come un’altalena, tra cielo e terra, capace di abbracciare qualsiasi sentimento o sfumatura, quella di Malick è una macchina da presa che genera movimenti che si spingono fino all’ultimo respiro. I film di Malick, fanno quella segreta gioia alla visione, che si prova quando lo schermo grande ci restituisce il senso magniloquente del vedere, sognato o in guerra, o raccontando semplicemente una storia familiare. Malick è una continua sorpresa per gli occhi. Si guarda fin oltre la storia!
2. Le navire night, obiettivo Duras, tre film dell’autrice de La maladie de la mort (1982). E sempre in primo piano, sugli scaffali della piccola stanza: il libro con le fotografie di Aram Kebabdjian e i testi di Élise Gruau, Andante Duras, edito dalla Camera Verde, nel 2004.
3. Lumet: i suoi film hanno una classe unica, sono costruiti come orologi che hanno come tesi il tempo, come ipotesi il fatto o l’evento, e come svolgimento una trama che scombina le lancette della convenzione. Sono dei luoghi, dove tensione, azione e riflessione ci inducono a sputare letteralmente la realtà che Lumet inquadra. È un cinema che denuncia le dinamiche del potere usando tutte le strategie del potere stesso. Attori sempre magnifici, per un cinema mai banale e sempre attento a raccontare le sue storie. Lumet e Pollach sono due casi necessari e mai scontati del cinematografo hollywoodiano.
4. Due film con Richard Harris, uno di Lindsay Anderson, Io sono un campione, e la versione integrale de l’Orca assassina, un film cult, dove Harris spadroneggia come pochi! per fare questo film rifiutò L’uovo del serpente di Bergman! Ricordo una proiezione, in Camera Verde, tra amici, de Gli Spietati, con Dino Pedriali, c’era anche mio padre, Françoise, e il Maestro Cozzani che ci cucinò la pasta al pesto! L’attenzione che ponemmo alla fine del film, tra una forchettata e l’altra, fu sull’interpretazione di Harris, e scommettemmo che Eastwood ingelosito dalla bravura di Harris, finì per tagliare diversi primi piani e secondo noi diverse scene di Harris, al montaggio! Richard Harris è stato un attore geniale!
5. Jodorowsky e Lynch, Dune li mette insieme, uno perché il film lo ha fatto per davvero e l’altro perché per una diavoleria tutta hollywoodiana, il film non ha potuto girarlo. Per chi vuol saperne di più, è da vedere il documentario con Jodorowsky su Sky Art, su questa intrigata e intrigante faccenda!
6. In un sabato e una domenica di luglio, sparsi tra tanti altri giorni, un ricordo di Lucio Fulci con otto film. Sono da leggere i suoi libri Miei mostri adorati e Le lune nere, un girotondo di luoghi, fatti, suspense, ma anche aneddoti, bisognerebbe tornare sulla scrivania di Fulci e pubblicare tutti i fogli sparsi, le cose lasciate, m’immagino quanti sono gli appunti, le sceneggiature e le storie, e quant’altro che i suoi cassetti conservano ancora.
In Camera Verde ci sono tre vecchie panche nere, che erano nella galleria di mio padre, (il Centro Culturale dell’Immagine Il Fotogramma, e prima ancora nella Fotocinetecnica di mio nonno, sempre in via Ripetta), per un certo periodo, (si doveva fare una mostra di fotografia dai set dei film di Fulci, poi non riuscimmo più a farla la mostra), Lucio Fulci veniva spesso, e si sedeva sempre sul punto estremo della panca nera. La prima volta che mi sono seduto accanto a lui, la cosa che subito mi colpì, fu la sua incredibile conoscenza dei registi, dei film, la sua invidiabile aneddotica su ogni cosa che fosse del cinematografo, dall’epoca del muto ai giorni di allora. Ogni tanto mi sembra ancora di vederlo seduto sulle panche, con quegli occhi straordinariamente vivaci, furbetti, mai banali. Anche Fulci ci manca moltissimo.
7. Rouge et noir è il libro edito da Giovanni Semerano che Pino Zac fece nel 1958, un libro di diavoli e preti, vignette di una bellezza che disarmano gli occhi. Le tavole di Pino Zac hanno abitato il mio guardare e sognare fin da piccolo, erano appese nel salone della nostra casa di Trastevere, poi tornarono appese in galleria al Fotogramma, quando Zac nel 1985 morì, e nel 2005 nel ventennale della morte, una mostra in Camera Verde ha ripercorso la storia del libro Rouge et noir.
8. E nel programma anche una serata dedicata all’ultimo Monicelli e all’ultimo De Seta. Scolpiti nella mia memoria, ci sono i giorni di Monicelli sul muretto della Camera Verde e quel giorno di giugno, nel lontano 1997, quando Silvia D’Amico Bendicò portò il maestro all’inaugurazione della mostra su Roberto Rossellini che organizzai al Nazareno di Roma. E indimenticabili sono anche i tre giorni a Sellia Marina, a casa di De Seta, a vedere film, a passeggiare nella sua terra, tra gli ulivi, a discutere della scuola di cinema che voleva far nascere in Calabria, a parlare fino a sera inoltrata della trama di quello che doveva essere il suo nuovo film, dopo Lettere dal Sahara, e fu bello filmarlo mentre cucinava il pollo sulla padella.
9. E cinque film di Jonas Mekas, da vedere, rivedere, per chi vuole sapere dove resta il cinematografo.
10. E ancora, tra i giorni, il primo e l’ultimo film di Cassavetes. Anche se la prima versione di Shadows fu distrutta da Cassavetes stesso, con rammarico di Mekas che ne parlò sempre come di un capolavoro.
11. Se vi spaventano le matite senza punta è un verso di Cesar Vallejo, tradotto da Giuliano Mesa che ben si adatta al cinema di Ferreri, potrebbe essere tranquillamente una battuta di Dillinger. Il cinema di Marco Ferreri con il trascorrere del tempo, è sempre di più una lente d’ingrandimento sull’uomo moderno.
12. E infine in prossimità di ferragosto, come sempre accade nel calendario delle ferie d’agosto, i giorni si fanno in memoriam di Giuliano Mesa, con la proiezione di due antiche giornate fatte in Camera Verde in occasione della presentazione del libro Era vero e della Cartella d’Artista Fuga tripla di Mesa, editi dalla Camera Verde. I video sono girati da gians. Era il 2009.
La Bella Estate della Camera, (la ventiquattresima per l’esattezza), continua fino al 12 agosto, di tanto in tanto qualche scorcio di bellezza nella piccola Camera. La saracinesca chiude per ferragosto, dodici giorni di mare… e riapre per fine settembre.
PROGRAMMA
LUGLIO 2023
Mercoledì 12 luglio 2023
“In Ricordo di Vieri Razzini (7 luglio 2022)”
18.30 Partie de campagne
di Jean Renoir 1938
19.15 La Ronde di Max Ophuls
1929
21.00 La Regle du Jeu (La regola del gioco) di Jean Renoir 1939
Giovedì 13 luglio 2023
“Bergman, Il segno”
17.00 Making off Larmar och gör sig
till (Dietro le quinte - Vanità e affanni) 1997
18.30 Bildmakarna (The image Marker) di Ingmar
Bergman 2000
20.30 Larmar och gör sig
till (Vanità e affanni) di Ingmar Bergman 1997
22.30 Saraband (Saradanda) di Ingmar Bergman 2003
Venerdì 14 luglio 2023
“Tarkovskij…del passare oltre”
17.30 Katok i Skripka (Il rullo compressore e il violino) di Andrej
Tarkovskij 1983
18.30 Nostalghia di Andrej
Tarkovskij 1983
21.00 Offret
(Sacrificio) di Andrej Tarkovskij 1986
Sabato 15 luglio 2023
“Malick, il cavaliere di coppe”
17.00 To
the Wonder di Terence Malick 2012
19.00 Knight
of Cups di Terence Malick 2015
21.00 Song
to Song di Terence Malick 2017
23.00 Hidden
Life di Terence Malick 2019
Martedì 18 luglio 2023
“Bergman, Il segno”
17.00 Making off Larmar och gör sig
till (Dietro le quinte - Vanità e affanni) 1997
18.30 Bildmakarna (The image Marker) di Ingmar
Bergman 2000
20.30 Larmar och gör sig
till (Vanità e affanni) di Ingmar Bergman 1997
22.30 Saraband (Saradanda) di Ingmar Bergman 2003
Mercoledì 19 luglio 2023
“Tarkovskij…del passare oltre”
17.30 Katok i Skripka (Il rullo compressore e il violino) di Andrej
Tarkovskij 1983
18.30 Nostalghia di Andrej
Tarkovskij 1983
21.00 Offret
(Sacrificio) di Andrej Tarkovskij 1986
Giovedì 20 luglio 2023
”Le Navire Night, tre film di
Marguerite Duras”
17.00 Nathalie Granger di Marguerite Duras 1972
19.00 Baxter, Vera Baxter di Marguerite Duras 1977
21.00 India Song di Marguerite Duras 1974
Venerdì 21 luglio 2023
“Angelopoulos, l’attesa e il tempo”
17.00 Mia aiōniotīta kai mia mera (L’eternità e un giorno)
di Theo Angelopoulos 1998
19.00 Trilogia: To livadi pou dakryzei
(La sorgente del fiume)
di Theo Angelopoulos 2004
21.30 Trilogia II: I skoni tou hronou (La polvere del tempo)
di Theo Angelopoulos 2008
Sabato 22 luglio 2023
“Lumet: cinema a doppia mandata!”
17.00 The Hill (La collina del disonore) di Sidney
Lumet 1965
19.00 The Pawnbroker (L’uomo
del banco dei pegni) di Sidney Lumet 1963
21.00 Fail-Safe (A prova
di errore) di Sidney Lumet 1964
23.00 The Deadly Affair
(Chiamata per il morto) di Sidney Lumet 1966
Martedì 25 luglio 20023
“Tarkovskij…del passare oltre”
17.30 Katok i Skripka (Il rullo compressore e il violino) di Andrej
Tarkovskij 1983
18.30 Nostalghia di Andrej
Tarkovskij 1983
21.00 Offret
(Sacrificio) di Andrej Tarkovskij 1986
Mercoledì 26 luglio 2023
“Due film con Richard Harris”
19.00This Sporting Life ((Io sono un campione) di
Lindsay Anderson 1963
21.00 Orca (L’orca assassina) di Michael Anderson
1977 (vers. integrale)
Giovedì 27 luglio 2023
“Bergman, Il segno”
17.00 Making off Larmar och gör sig
till (Dietro le quinte - Vanità e affanni) 1997
18.30 Bildmakarna (The image Marker) di Ingmar
Bergman 2000
20.30 Larmar och gör sig
till (Vanità e affanni) di Ingmar Bergman 1997
22.30 Saraband (Saradanda) di Ingmar Bergman 2003
Venerdì 28 luglio 2023
“Oltre Dune: Jodorowsky e Lynch”
18.30 La danza de la realidad
(La danza della realtà) di Alejandro Jodorowsky 2013
21.00 Inland Empire
di David Lynch 2006
Sabato 29 luglio 2023
“Omaggio a Lucio Fulci”
17.00 Un gatto nel cervello di Lucio Fulci 1980
19.00 I quattro dell’apocalisse di Lucio Fulci 1975
21.00 Non si sevizia così un paperino di Lucio Fulci
1972
22.45 …e tu vivrai nel terrore! L’aldilà. di Lucio
Fulci 1981
Domenica 30 luglio 2023
17.00 Sette note in nero di Lucio Fulci 1977
19.00 Black Cat di Lucio
Fulci 1981
20.30 Aenigma di Lucio
Fulci 1987
22.00 Le porte del silenzio di Lucio Fulci 1991
Martedì 1 agosto 2023
“Omaggio a Pino Zac”
21.00 Il cavaliere inesistente di Pino Zac 1969
Mercoledì 2 agosto 2023
“L’ultimo Monicelli e l’ultimo De Seta”
19.00 Lettere dal Sahara di Vittorio De Seta 2008
21.00 Le rose del deserto di Mario Monicelli 2006
Giovedì 3 agosto 2023
“Angelopoulos, l’attesa e il tempo”
17.00 Mia aiōniotīta kai mia mera (L’eternità e un giorno)
di Theo Angelopoulos 1998
19.00 Trilogia: To livadi pou dakryzei
(La sorgente del fiume)
di Theo Angelopoulos 2004
21.30 Trilogia II: I skoni tou hronou (La polvere del tempo)
di Theo Angelopoulos 2008
Venerdì 4 agosto 2023
“JONAS
MEKAS.”
18.00 Walden
di Jonas Mekas 1969
21.00 Reminiscences
of a Journey to Lithuania di Jonas Mekas 1971
Sabato 5 agosto 2023
18.00 Lost,
Lost, Lost di
Jonas Mekas 1976
21.00
Paradise Not Yet Lost di Jonas Mekas 1979
Domenica 6 agosto 2023
18.00 As
I Was Moving Ahead Occasionally I Saw Brief Glimpses
of Beauty
di
Jonas Mekas 2000 (dur.4h 48’)
Martedì 8 agosto 2023
“Il primo e l’ultimo Cassavetes”
19.00 Shadows (Ombre)
di John Cassavetes 1959
21.00 Big Trouble (Il grande
imbroglio) di John Cassavetes 1996
Mercoledì 9 agosto 2023
“Ferreri, se vi spaventano le matite senza punta”
17.00 La casa col sorriso di Marco Ferreri 1991
19.00 Diario di un vizio di Marco Ferreri 1993
21.00 Nitrato d’argento di Marco Ferreri 1996
Giovedì 10, Venerdì 11, Sabato 12 agosto 2023
“In Memoriam di Giuliano Mesa,
incontri, appunti, letture, libri e altri frammenti”
20.30 5 novembre 2009 – Fuga Tripla di Giuliano Mesa.
Video di Gians, Roma 2009
a seguire
6 maggio 2009 - Era vero di
Giuliano Mesa. Video di Gians, Roma 2009
(dall’archivio
filmico del Centro Culturale La Camera Verde)
...........
Un
libro da segnalare e da portare con sé, per tutta
l’estate e oltre:
JONAS
MEKAS
Cinema
e vita
di
Giulia Simi
Edizioni
ETS – Pisa, 2022 - Collana I Mirtilli diretta da Sandra Lischi
..........
Roma, 15 giugno 2023
Stimolato dai tanti amici, sono qui, a spendere due parole a ridosso del convegno che si tiene a Bologna su Giuliano Mesa. Due parole semplici per dire che se non ci saremo, è semplicemente perché non siamo stati invitati e che la comunicazione del convegno ci è giunta solamente qualche giorno fa, altrimenti saremmo arrivati in quel di Bologna, magari con un pullman verde carico di noi tutti! Ma questo non vuol dire che non siamo contenti dell’enorme lavoro che il professor Stefano Colangelo ha voluto e costruito, insieme a tanti amici e conoscenti che saranno al convegno. La poesia di Mesa è il fatto più importante, e vedere che sia affrontata oggi in quella sede è senza alcun dubbio cosa meritoria e di più.
Ci ha unito un’amicizia unica. Con Mesa c’è stata una grande complicità che nel corso degli anni ha sviluppato le tante edizioni, i tanti lavori ma tanto altro ancora. Mesa entra in Camera Verde in una sera lontana del 2002. Non erano anni facili per lui, ma accadde subito qualcosa, che poi ci ha portato a costruire giorni, mesi e anni di mostre, libri, serate di poesia, cicli di conversazioni, viaggi e tanta vita.
Tante le registrazioni: sono stati filmati tutti, ma davvero tutti gli eventi fatti in Camera Verde e altrove. Anni in cui ci siamo divertiti anche moltissimo, non dimentico le serate, le bevute, le chiacchiere infinite, la voglia di esserci, le tante partite a biliardino al paese - siamo stati una coppia fortissima, io in difesa e lui in attacco. E non dimentico i tormenti, la lotta, gli amici veri, le difficoltà. Agli amici dico che le scelte restano importanti e necessarie. Non dimentico le porte chiuse da Einaudi, ma anche da Adelphi. E quando andammo anni dopo la sua morte, con Matias Guerra e Alessandro De Francesco, da Gallimard per l’edizione del libro di Michel Deguy, ricordo le espressioni, le parole di meraviglia e piene di ammirazione al tenere in mano il volume di Mesa. Mesa è un autore da Gallimard.
La Camera Verde non scopriva certamente Giuliano Mesa, anzi, lui è giunto in un periodo di grande maturità. La Camera Verde ha solamente consentito che la sua opera avesse un presente, che sviluppasse un’esperienza quotidiana con le persone, con il fare poesia e vita. Un luogo dove Mesa potesse stare e lavorare come voleva e intendeva lui. E Mesa non era un santo, spesso il suo carattere lo portava a farsi dei nemici, delle antipatie, anche tra quelli che dicevano o pensavano di essergli amico. Ma d’altronde come accade per tutti, la vita crea le vicinanze e le lontananze.
Quelli di Mesa in Camera Verde non sono stati anni di clausura o di silenzio, tutt’altro.
Personalmente, inoltre, ho sistemato l’Epistolario tra Mesa e Gians, circa 1100 email che in tanti anni ci siamo scritti, ma questa è un’avventura futura, da fare. Non è certo questo il tempo.
Nessuno toglie niente a nessuno, tanto meno che la vita di un poeta, alla fine, finirà sempre stampata in una biografia attenta. E Mesa è stato un grande poeta. E come tutti i grandi poeti ha sofferto e ha lottato contro il sistema chiuso della letteratura e poesia italiana, fatto di tanti capricci. È stato anche, come diceva lui stesso, “un privilegiato, nel poter vivere come sapeva”.
Questo convegno è un momento importante, tante le persone che da più punti di vista affrontano l’opera di Mesa.
La Camera Verde dopotutto è una piccola stanza, ricordo che qualcuno all’epoca l’apostrofò “uno sgabuzzino”, ma perché i pettegolezzi sono sempre avvezzi alla verità delle cose.
Amiche, amici, docenti, artisti, musicisti, critici, poeti, fotografi, pittori, intellettuali, registi… ma soprattutto tante sono le persone senza qualifica che hanno voluto bene a Giuliano. Non ci sono primati da inseguire, né tanto meno eredità da concedere, più o meno con gentilezza; restano le opere e i giorni di un uomo che ha vissuto con tutte le debolezze e le grandezze del caso.
Un abbraccio grande agli amici,
gians
…dal 1999…
PROGRAMMA DI GIUGNO 2023
ingresso per soci, con tessera annuale 20,00 euro
si consiglia la prenotazione
i film sono in versione originale.
A cura di Giovanni Andrea Semerano
ingresso per soci, con tessera annuale 20,00 euro
si consiglia la prenotazione
i film sono in versione originale.
A cura di Giovanni Andrea Semerano
La mostra si può visitare dal 26 gennaio al 21 settembre 2023,
tutti i giorni, esclusi le domeniche e lunedì, dalle ore 17.00 alle ore 21.00,
presso il Centro Culturale La Camera Verde.
Si consiglia la prenotazione, 3405263877.
In Memoriam di Giovanni Cozzani
di Giovanni Andrea Semerano
È stato un susseguirsi di
spallate poderose alla vita. Sono venute a mancare in questi anni, tante, troppe
persone che hanno lasciato nel vuoto le care fondamenta della piccola Stanza.
Gli amici mancano, restano presenti. Burrasche, assenze di tempo, giorni
difficili passati a cercare rotte o mappe oramai scolorite dal tempo. Il bene e
la visione. La morte genera fratture, crepe, servono scarpe chiodate per non
scivolare.
Leggi ancora...
Chiavari 19 giugno 1943 - Tarquinia 1 novembre 2022
Ciao Giovanni.
16 dicembre 2021 - 31 gennaio 2022
La mostra si può visitare dal 16 dicembre 2021 al 31 gennaio 2022 dalle ore 17.00 alle ore 21.00, esclusi i lunedì.
(Nei seguenti periodi, dal 24 al 26 dicembre 2021 e dal 31 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022 la mostra resta chiusa per festività).
Si consiglia la prenotazione.
Giovanni Semerano nasce a Taranto il 18 novembre del 1928, (lo stesso giorno e anno in cui nasce Topolino, lo stesso giorno in cui muore Man Ray), e muore a Nepi (“esule” a Nepi come amava dire) il 5 novembre 2021.
[PDF]LA FESTA GALANTE - omaggio a Giovanni Semerano
di Giovanni Andrea Semerano
con Gianluca Mei, Irene Semerano, Elena Semerano
La canzone Quando c'era lei
voce Gianluca Mei
testo Gians
musica Gianluca Mei, Yohanta Sottile
pianoforte Yohanta Sottile
chitarra Gianluca Mei
è tratta dall'album
RAMINGO NELLA TERRA DELL'OBLIO
di Gianluca Mei, di prossima uscita.
Carlo Bordini in una fotografia di DINO IGNANI
Il 10 novembre Carlo Bordini muore. Come un gatto eri entrato in Camera Verde, con un passo felpato e con lo sguardo di chi vede tutto senza darlo a vedere. Il tuo era un guardare silenzioso. In Camera Verde venivi a sentire i giovani poeti, ed eri attento come pochi all’opera di Mesa. È capitato più di una volta di trascorrere pomeriggi primaverili, seduti sul muretto fuori dalla Stanza a fare lunghe chiacchierate. Un bicchiere di vino, le sigarette di Mesa. I tarallucci che insieme al vino non mancavano mai. Erano chiacchierate tenere, sulla Rosselli, Eliot, Rilke… sulla poesia. La tua voce insieme a quella di Mesa, creava voli mentali ardimentosi, avventurosi; eravate come due guerrieri capaci come pochi, di impugnare la parola! Mentre sopra le nostre teste volavano schiere di pappagalli da un albero all’altro. Ricordo la tua ironica filastrocca sui pappagalli, inventata là per là, e terminata da Mesa con un verso in ebraico antico, e le fragorose risate e il brindisi che ne seguì!
“I ricordi sono solo pettegolezzi”, mai giudizi sprezzanti dalla tua voce, mai un parlare contro. Poi, qualche anno dopo, era il 2009 con Marco Giovenale, per la collana Felix, si stampò I diritti inumani, un libriccino che ci accompagnò in una serata gioiosa dove il tuo sorriso malinconico e autentico si stagliava nella lettura dei tuoi versi.
W Carlo!
di Giovanni Andrea Semerano
Duarata: 01:34 formato: 16:9 / Full-hd
Montaggio di: Matias Guerra, Giovanni Andrea Semerano
Con: Franco Brocani, Olimpia Carlisi, Sergio Bustric, Marcello Sambati, Enrico Ghezzi e con Piergiulio "Lullo" Brocani, Gianluca Mei, Cristina Beccarini, Alessandro De Santi, Livio Fiorelli, Pino Bertelli, Chiara Fiorelli, Irene Semerano, Danilo Brunetti, Rita Astolfi, Ermanno Monti, Margaret Oluwafumilayo Fadare, Benedetta Tulli, Giovanni Cozzani, Lina Fabrizi, Rita Fabrizi, Luigi Francini, Elise Gruau, Jean-andré Giannecchini - Voci fuori campo: Giovanni Andrea Semerano, Olimpia Carlisi, Ana Tomas, Sara Serighelli, Gianluca Mei
Musica di: Matias Guerra - Composizioni & esecuzioni di: Marco Colonna, Elena Kakaliagou, Paolo Gàiba Riva, Matias Guerra - Mix e Sound Design: Matteo Nobile - Registrazioni dal vivo di Guerra/Gàiba Riva: Gianmaria Aprile (Argo Lab, Italia)
Associazione Culturale Piane Di Bronzo
Centro Culturale La Camera Verde
Anno 2019
Un viaggio onirico tra cinema e realtà dove i personaggi si muovono all'interno di una memoria ora fuori e ora dentro il tempo del racconto e della visione. Franco Brocani interprete principale vive così al limite di una immaginazione pensata e sognata. Si alternano così sequenze che sembrano nascere dalla mente del protagonista dentro un precipizio esistenziale, malinconico, dove l'idea è partecipe di un senso estremo della morte, della vita, della creatività, dell'umanità, dell'amore e del cinema.
Il Centro Culturale
LA CAMERA VERDE
e
Il Centro Culturale dell'Immagine
IL FOTOGRAMMA
presentano
di Flavia Mastrella e Antonio Rezza
30 anni dopo dal FOTOGRAMMA alla CAMERA VERDE
12 giugno 1990-12 giugno 2020
Dal 9 luglio 2020, solo su appuntamento, (3405263877), presso il Centro Culturale LA CAMERA VERDE, esposizione del libro d'artista I VISI...GOTI di Flavia Mastrella e Antonio Rezza
di Flavia Mastrella
Dopo via Ripetta, il “FOTOGRAMMA” si è trasferito a Piazza Barberini dove Giovanni Semerano - sempre in movimento - organizzava edizioni e mostre, video installazioni, performance.
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di Antonio Rezza
Alla metà degli anni ottanta mi facevo delle istantanee nelle macchinette chiuse delle stazioni accompagnato da Massimo Camilli, nostro storico collaboratore; erano serate di divertimento e di deformazione.
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Dal 9 luglio 2020 La Camera Verde, nel ricordare lo straordinario evento de I VISI...GOTI di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, tenutosi al Fotogramma di via Ripetta 153-154 il 12 giugno 1990, espone il libro d'Artista:
I VISI...GOTI di Flavia Mastrella e Antonio Rezza
***
Il libro è stato stampato in occasione della Mostra I Visi…Goti.
Introduzione di Ugo Magnanti.
Performances ideata e interpretata da Antonio Rezza.
Impaginazione del libro di Flavia Mastrella.
Fotografia di Angelo Fratini.
Art Director Flavia Mastrella.
Collaborazione Massimo Camilli
Spazio d’Arte: Centro Culturale dell’Immagine IL FOTOGRAMMA
diretto da Giovanni Semerano.
Roma 12-22 Giugno 1990.
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fotografie di Angelo Larocca
un film di Aleksandr Balagura
UCRAINA/ITALIA 2012111 min.
Direttore di fotografia: Vladimir Guevskij
Suono: Boris Peter
Montaggio: Aleksandr Balagura
ConAlla Samoylenko, Anastasia Kyreyeva, Polina Golovko, Efim Gofman, Nikolaj Popelukha, Aleksandr Babak, Aleksandr Chekmenyov, Karl-Dietrich Bühler, Massimo Sannelli, Marco Nicodemo, Davide Marino, Milena Dombrovskaya, Aleksandr Balagura
Produzione: Svetlana Zinovieva, INSPIRATION FILMS
2013 / FID Marseille / Menzione speciale: Georges de Beauregard International Prize
un film di Aleksandr Balagura
UCRAINA 2013
52 min.
Direttore di fotografia: Ivan Zotikov
Suono: Boris Peter
Produzione: Svetlana Zinovieva, INSPIRATION FILMS
Buon ascolto!
Marco Colonna : sax sopranino, clarinetto, clarinetto basso
Matias Guerra : chitarra elettrica
A te Biondo per la nostra musica, a te Eleonora che ridevi con me la sera di questo concerto e a te Max per tutto, per i sogni, per la meraviglia, per l'amicizia e l'amore a te che sei padre dei miei fratelli... a voi di I maggio.
Matias Guerra
Incontrare anime affini con cui poter condividere il viaggio è un privilegio concesso a pochi. Questa musica e tutto il progetto Rayuela è la prova tangibile di questa opportunità. Ed il legame con il libro di Cortàzar è più forte nella sua esoterica rilevanza.
Si combattono molte battaglie con in mano solo una rosa.
Questa è inequivocabilmente una di quelle.
Marco Colonna
released May 1, 2020
Ringraziamo Ondavideo e Pisa Jazz per l’invito e l’organizzazione del concerto tenutosi il 3 Marzo 2020 al Teatro Sant’Andrea di Pisa, UNIPI dipartimento di Civiltà e forme del sapere per l’incontro con gli studenti tenutosi quella stessa mattina, e in particolare Sandra Lischi e Francesco Mariotti.
Registrato Live da Aldo De Santis
Mix Marco Colonna
Cover Art by Matias Guerra
di Gians.
Prologo.
In questi giorni il covid 19 ci costringe a restare in casa. La cosa curiosa, è che, restando a casa, la televisione è costantemente accesa e il computer anche, e il bombardamento da effetto continuo stile Quinto potere, Videodrome, ma anche Fharenheit 451 e Citizen Kane, La mort en direct e Ready Player One del buon Spielberg, non ci fa prendere sonno [...]
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di
Giovanni Andrea Semerano
con
Bustric
e
Gians
Musica di
Matias Guerra
Sin Casa di Marco Colonna e Matias Guerra, è l’ultimo evento da camera di questo febbraio che annuncia tempi difficili. La Stanza dal 29 febbraio, fino a data da destinarsi, resta chiusa per disposizioni anti-coronavirus. La Stanza non può mantenere, al suo interno, la disposizione della distanza a un metro e nel momento in cui le disposizioni si faranno più drastiche ancora, la Stanza avrà tirato giù la sua saracinesca già da giorni. Partendo dal fatto che non si deve vivere di speranza ma con e di coscienza, l’augurio è che nel rispetto di tutti, saremo capaci di affrontare con intelligenza e capacità non solo il virus ma tutto quello che ci gira intorno a causa del virus. E avere coscienza che la trincea tocca ai malati, ai medici, a tutti quelli che lavorano in situazione veramente drammatica negli ospedali. Bisogna fare il massimo affinchè i medici, gli infermieri, l’intera categoria di chi opera per la salute delle persone, sia in grado di fermare questa emorragia e frenare la discesa verso la morte. Saremo bravi se siamo capaci tutti di non far morire chi si ammala. Per questo bisogna restare a distanza, non dobbiamo ammalarci, per questo atteniamoci alle disposizioni di tenere la distanza. In attesa che il tempo faccia ammalare il virus, renderlo meno aggressivo e che il dopo non sia più il circo assurdo di questa spettacolarizzazione che ci viene propinata dalle voci che fanno a gara a restare aggrappate all’inquadratura di questa televisione pettegola e mercificante. Come se il virus dovessimo quasi comprarlo. Ci vuole una misura e trasparenza e non si può soffiare il fuoco sulle propagande di questa o quella parte politica. Almeno sul virus e su come combatterlo, che ci sia almeno su questo, una parte comune per tutti su cui tutto insieme impegnarci. E che il dopo sia il frutto di una esperienza matura capace di darci degli ospedali che non vadano in tilt. Capaci di affrontare l’emergenza, e che l’informazione diventi una cosa seria e non una latrina dove tutti vanno a pisciare, che il dopo di questa storia sia concretamente capace di consegnarci individui capaci, responsabili, a tutti i livelli. Abbiamo la possibilità di avere tutto Bach, tutto Beethoven, tutto Hendrix, Albinoni, Frank Zappa, la Piaf, tutto Leopardi, tutto Primo Levi, tutto Picasso e Delacroix e Van Gogh e Modigliani e Rothko, e tutto Kubrick, tutto Chaplin e Keaton e Harold Lloyd, Orson Welles, Franco e Ciccio, Totò, Tatì, rileggere la poesia di Amelia Rosselli, di Emily Dickinson,…e c’abbiamo tutto Caravaggio da vedere, e tutta l’opera di Rossellini, Jarman, Frank Capra, John Ford, Antonioni, Zurlini, Petri, Marlon Brando, Greta Garbo, Bergman, Tarkovskij, c’è tutto Kafka e Platone e Giordano Bruno e Wittgenstein e Beckett…l’elenco è infinito…c’è un magazzino pieno fino a Rosebud… mettiamo a frutto il nostro privilegio. Sin Casa ci parla e ci suona anche di questo. Buona Visione.
gians
diario di Jan Grenz
Milano, 8 Marzo 2020 - Milano decretata zona arancione...e poi tutta italia ferma.
Diario delle giornate durante l'emergenza corona virus in Italia.
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Sperimentare il momento, per sottrazione, per spirito e per immagine.
Marco Colonna: clarinetti Marco Colonna
Clarinettista e improvvisatore.
Suona dalla musica folk fino alla contemporanea dando preferenza alla musica improvvisata. Ha suonato e registrato con Evan Parker, Agusti Fernandez, Omar Tamez, Andrew Cyrille, Marc Ribot, Butch Morris, Roberto Ottaviano e molti altri.
Sempre nell’interesse per l'ibridazione tra linguaggi crea con Leonardo Carrano il film sperimentale JAZZ FOR A MASSACRE.
Ha inciso per Leo Records, Slam, Dodici Lune, Alfa Music, Setola di Maiale, Brigadisco, 28records, Not Two, HoaxHobo.
Nominato dalla rivista Musica Jazz tra i 3 migliori musicisti italiani.
Matias Guerra
Artista visivo e musicista, sperimenta con il video e il suono, focalizzato principalmente nella relazione tra arte, tecnologie e essere umano. Ha collaborazioni attive con autori, artisti e musicisti come Pino Bertelli, Robert Cahen, Toni D’Angela, Agostino Di Scipio, Alessandro De Francesco, Paolo Gaiba Riva, Elena Kakaliagou, Massimiliano Viel per nominarne alcuni. Ha tenuto workshops e talks allo IED e Standards di Milano, all'Università di Pisa e Biennale di Venezia. Suoi lavori son mostrati in gallerie e musei d'arte contemporanea (recentemente al MACRO di Roma). Con il Centro Culturale La Camera Verde di Roma ha pubblicato libri, edizioni d’artista e curato mostre ed eventi.
Programma Gennaio - Febbraio 2020 - scarica il pdf
di gians
Nel punto in cui siamo: ta tà, ta tà, ta tà / spazio e virgola, Tarantino questa volta non ha le scarpe larghe e il film resta ben teso al laccio del lazzo: tutte vacche marchiate che vanno al pascolo nelle alti montagne. ta tà, ta tà, ta tà.
Alte le altre ombre, rosse e nere, uno specchio dietro l’altro, l’assedio, la polvere, dadaisticamente dada: EGH è sul promontorio della paura là dove scende il fiume e si entra nel reparto, (The Ward). È stato bello stare da Bertolucci, sembrava quasi una dissolvenza in un tempo da interno e vaghe stelle che portavano i pensieri e il parlare in continui altri tempi di rimandi e storie e gli occhi di Bertolucci sempre presenti a riportare dettagli. Quando siamo arrivati con EGH abbiamo attraversato un ampio ingresso e poi un grande salone e Bertolucci era steso su una lettiga quasi di felliniana memoria, come un grande Imperatore del tempo, e ci accolse con grande tenerezza. Una decadenza del futuro, sul Piccolo Principe c’è scritto: viene la malinconia quando ci si è addomesticati. Il tempo fa le intersezioni e tante cose sembrano tornare o ritornare, non si può restare indifferenti quando qualsiasi inquadratura di Ophuls ci passa davanti. E Rossellini è sempre di più lo schermo più chiaro, più rivoluzionario. È stato bello andare con EGH da Bernardo Bertolucci e assistere ai vari incroci dei loro sguardi carichi e intensi di memoria cinematografica, dove la vita resta; e dire, e quasi sognare chissà cosa: si poteva fare un film con Leonardo Di Caprio!
La guerra tra quelli pro e contro Tarantino, ma dietro la parete Lars von Trier, fuori dalla casa di Jack, crea un vortice che spacca e crea altri vortici di pura verità. La mente vacilla nella forza deformante di creare una strada alla follia, dove Jack torna indietro continuamente, sui propri passi, perché? per cancellare le tracce di un delitto? Ma non è così, nella stanza decomposta, assurdamente composta da cadaveri incastrati l’un l’altro, sul pavimento, c’è un buco che conduce all’inferno. Bruno Ganz non c’è dubbio è un grande attore. Psicosi attive, bipolarismi trasversali, la storia è filmata da chi sa benissimo cosa accade.
C’era una volta Hollywood, parlandone diventa difficile non trovare le molteplici micce che Tarantino accende, ed è anche chiaro dove esplodono le visioni da cinefilo, e gli strati di senso che superficialmente innescano il detonatore dello stracult, ma questo film è anche cinema da fare senza effetti virtualmente strafatti dal digitale che oramai corrompe ogni cosa. Cinema dove il sonoro è meravigliosamente luogo di grandi scelte. Cinema fino all’ultimo dolly dove ci sembra di dire: magnifico Tarantino, nel silenzio della sala.
E subito dopo troviamo il film di Polanski, il J’accuse, una meravigliosa costruzione di quadri per una composizione che non è un’esposizione di cornici a parete, ma una incredibile messa in scena di visioni che sono oltre la storia, il diario, la vita, lo scontro, l’omicidio, la politica, le menzogne, il potere, lo specchio dove si ritrae Polanski.
Nella Stanza ancora un altro poco di tempo da fare… quanti giorni, o mesi, o anni non si può dire, intanto insieme agli auguri per un gran 2020, con la consueta cartolina di Matias Guerra, qui di seguito, trovate il programma di gennaio e febbraio.
Tanti ricordi e tanti incontri, tanta memoria nella Stanza, dove si aprono e s’intersecano i molteplici tempi di una vita. Si costruiscono i giorni con la consapevolezza dei limiti, e in questo 2020 che segna il ventennale della Camera, proviamo a raggiungere i 21 anni conquistando ancora e ancora sempre, nuove inquadrature, come maniglie di porte che aprono a infiniti luoghi della storia; un cul de sac: i film dopotutto muoiono sempre, in continuazione, tutte le volte che si proiettano. ta tà, ta tà, ta tà. ta tà, ta tà, ta tà.
Buona visione.
"Creare non significa deformare o inventare persone e cose. Vuol dire stringere fra persone e cose che esistono, così come esistono, rapporti nuovi."
(Robert Bresson, Note sul Cinematografo, ed. Marsilio)